di Andrea de Carlo
Non è facile recensire un romanzo di Andrea de Carlo poiché
mi dovrei limitare al raccontare brevemente una trama esile e semplice.
Ne L'imperfetta
meraviglia edito da Giunti ed uscito qualche mese fa, l'autore ci presenta
due persone che vivono in mondi diametralmente opposti, in luoghi lontani, con
interessi distanti che per puro
caso si incrociano.
Nick Cruickshank è un musicista dei Bebonkers, noto gruppo rock
che da circa un trentennio sbanca a tutti i concerti. La sua band non conosce
cali e nonostante l'età cominci a farsi
sentire per tutti, il compito è sempre quello di essere al top.
In Francia, in un piccolo paese di campagna, Nick ha
acquistato una grande tenuta con bosco e prateria per animali. Doveva essere un
rifugio ma è diventata anche questa una sede di kermesse. Nick e la sua band
suoneranno per un grande concerto di beneficenza in una prossima domenica di
inizio autunno e il giorno precedente egli si sposa con l'attuale compagna
Aileen. Donna rigida e controllata, Aileen è un punto fermo nella sua vita in
cui non si è risparmiato matrimoni e figli precedenti. La tenuta è quindi sede di ritrovo dei componenti della band
con le rispettive compagne in giorni in cui fervono i preparativi dei due
eventi. Inoltre Aileen ha anche firmato un contratto con una nota rivista cui
dare l'esclusiva dell'anno, per cui anche giornalisti e cameramen si
intrufolano ovunque.Vien da sé che Nick già cinquantenne in crisi non resista
troppo ad essere assediato da tanta gente. Per puro caso incrocia Milena Migliari, gelataia italiana
trasferitasi anche lei in paese per amore, con la passione per la ricerca del
gusto perfetto e dell'originalità. Milena offre al suo pubblico i gelati più
naturali al mondo, cercando di cogliere l'essenza di ogni gusto, la ricerca del
sapore perfetto. Anche lei sta per compiere un grande passo. Da anni con la
compagna Viviane desiderano stabilità e dopo l'acquisto della casa ideale hanno
progettato di avere un figlio insieme e sono pronte per la fecondazione in vitro.
O almeno lo era Milena fino a qualche tempo fa, prima che i dubbi prendessero il sopravvento sulle certezze. Nick e Milena sono lo spaccato della piena crisi della
maturità in cui si arriva al punto di analizzare quanto finora è stato fatto e
valutare la profondità delle azioni passate e future. Milena ha in se' una perenne inquietudine, "non ci
sono posti dove lei si senta davvero a casa" perenne "apolide ha paura che
la familiarità con i posti sia elusiva quanto quella con le persone e gli
oggetti". Proviene dall'Italia, da storie sentimentali eterosessuali che
le hanno sempre lasciato qualcosa di incompiuto. Ha sempre creduto che con Viviane
avesse trovato davvero la sua dimensione ma la donna decisionista e sicura di se che
all'inizio aveva ammirato, ora la infastidisce. Tutti questi interrogativi
affiorano ora che la sua vita davvero potrebbe avere una svolta mettendo radici
ben piantate in un luogo. "mettere al mondo un'altra persona potrebbe
essere un modo di sentirsi davvero a casa?" Stesso dicasi per Nick il quale vive ormai ingabbiato nel suo
stesso successo. Perché per questi grandi divi non c'è possibilità di
cambiamento, una volta creato un personaggio occorre necessariamente alimentarlo e
non cambiarlo. Il suo stile nel comporre canzoni ha successo da anni e pur volendo
cercare un cambiamento sui testi o sul genere musicale, Nick e la band hanno le
mani legate dall'agente, dai fan, dal bisogno di conferme. Del resto il loro
tenore di vita è ormai così alto a disprezzo di ogni economia che
"per insicurezza sociale e per avidità accumulatoria" restano insieme come
band pur non avendo più nessun legame di amicizia vera. "Ancora una volta è
questione di non deludere le aspettative altrui; più grandi le aspettative,
maggiore l'impegno a non deluderle".E' questa la chiave di lettura di questo romanzo dalla trama semplicistica e ovvia ma che affronta un'analisi introspettiva. Milena e Nick possono essere chiunque. Sono un uomo e una donna che si pongono interrogativi sugli obblighi sociali e sulla non libertà individuale.
"Non apparteniamo a nessun posto. Non ci siamo mai
perfettamente adattati...non abbiamo radici abbastanza lunghe in nessun luogo o
situazione. Anche se magari dal di fuori può sembrare il contrario".
Annalisa