sabato 9 marzo 2013

Altro libro, altro post


Oggi vi voglio parlare di un'altra mia lettura.
Anche questa nata per caso, ma proprio per caso....
Mi trovo in un megastore multimediale e dopo qualche minuto di girovagare con confusione mi apposto all'angolo libri, unica zona del negozio in cui trovo un po' di familiarità.
Così nello scorrere i libri, l'occhio cade su un romanzo la cui strepitosa offerta a 5 euro, fa sì che lo compri senza dubitare. E' estate, i libri si divorano sulla sdraio nel lungo afoso pomeriggio, in fondo, penso che anche se un flop, non ci rimetto tanto...
E così mi porto a casa:




Il supposto ritrovamento del manoscritto della Decima Sinfonia di Beethoven è alla base di questo ingegnoso romanzo che si lascia apprezzare per l’abbondanza di nozioni musicali, alcune di queste di grande interesse. Non mancano spiegazioni anche piuttosto elementari per chi proprio non sa nulla di musica (vengono spiegati molto semplicemente alcuni termini come pentagramma e tonalità). 
Beethoven non ha segreti per Daniel Paniagua, brillante ricercatore dell’università Carlos IV di Madrid, almeno fino a quando il direttore del suo dipartimento di Musicologia non lo spedisce a indagare sul controverso Ronald Thomas, geniale direttore d’orchestra che avrebbe ricostruito il primo movimento della leggendaria Decima sinfonia del compositore tedesco  a partire dagli appunti e dai frammenti rimasti. Ma l'esecuzione non inganna Paniagua che in realtà indovina che c'è poco di inventato e molto di originale. Naturalmente l'omicidio di Thomas, il pentagramma tatuato sulla sua testa e tanti altri elementi creano il giallo.

Il romanzo è abbastanza buono, anche questo sfrutta la moda del momento lanciata da Dan Brown (pensate che viene nominata anche in questo romanzo la setta degli Illuminati, già oggetto di Angeli e Demoni, come pure la sequenza di Fibonacci, presente invece nel primo grande successo Il Codice Da Vinci) proponendola però in un’ottica fino ad ora non utilizzata, cioè quella della musica classica.
Il doppio piano del racconto che alterna l’oggi dell’inchiesta sull’omicidio di Thomas e la cronaca della vita quotidiana di un Beethoven innamorato perso e più sorridente del solito; lo spunto musicologico seguito con un’accuratezza e una coerenza che faranno leccare i baffi agli appassionati; e, in generale, una manciata di personaggi dal convincente respiro di vita. Questi ingredienti, ben miscelati nella prima metà del libro, sono tenuti assieme da un ritmo di scrittura e da una tensione narrativa che si slabbra un pò nella seconda parte. In questi casi mi immagino sempre che forse, un bel consiglio da un lettore esterno e poco coinvolto, potrebbe risollevare le sorti all'autore e al romanzo.
Joseph Gelinek (compositore boemo, umiliato da Beethoven in un famoso “duello musicale”) è lo pseudonimo scelto da un noto pianista e musicologo spagnolo per il suo romanzo d’esordio che ha ottenuto in Europa i lusinghieri risultati di vendita che i suoi editori si aspettavano.

Della Decima Sinfonia, di cui non ho avuto ancora il tempo di approfondire l'esistenza o meno e la valenza dei manoscritti ritrovati, ho recuperato sull'infinito mondo di Youtube questa versione che vi posto:


Se ho suscitato la vostra curiosità, tuffatevi nella lettura o nel più veloce ascolto...
A presto amici



domenica 24 febbraio 2013



Cari amici,
è vero che manco da un pò e ne ho sentito io per prima la mancanza...
Scrivere è un atto, volto a condividere per di più e a coinvolgere i miei followers nelle letture, portarli con i miei pensieri, toccarli con le immagini.
In questo bel periodo denso di affari familiari, di lavoro e di pene (!) non mi sono mancate le letture ed oggi riprendo il nostro contatto proprio con uno degli ultimi romanzi letti.
La formula Stradivari di I.Biggi con traduzione di Cludia Marinelli è un affascinante romanzo pubblicato da Tea.
Sarà per passione, sarà per caso, sarà per deformazione professionale, quando mi trovo in una libreria bella, storica, specializzata, o più commerciale e di consumo che sia, i miei occhi vanno sempre a cercare involontariamente titoli che rimandano alla musica; delle volte, ve lo dico con sincerità, sono dei flop che mi fanno sempre chiedere 'ma come fanno a pubblicarli?' però in altre scopro bei titoli di cui vi voglio parlare.
Il romanzo La formula Stradivari segue il filone del mistero, dell'intrigo politico-economico-storico tracciato dal grande Dan Brown, a cui molti scrittori si sono ispirati, oppure, ipotizzo, devono la luce delle loro opere grazie a questo merchandising.

Insomma Antonio Stradivari nel 1680 accede  nella Cattedrale di Cremona, invitato da un misterioso prelato. Da quella notte Stradivari passa da Alumnus Nicolai Amati a liutaio con una sua propria bottega. Perchè? e come fa? chi lo protegge?
La successione di lunghi capitoli che portano nel titolo 12 misteriosi nomi, il passaggio dall'ambientazione moderna all'epoca di Stradivari, offre al lettore una suspence continua, un'ancoraggio dalla prima all'ultima pagina, un susseguirsi di immagini, storie, vicende, intrecci misteriosi da lasciare il repiro corto fino alla fine.
Chi penserebbe mai che dietro un furto con omicidio si posa nascondere una lunga catena di assassinii? chi immaginerebbe mai che i nazisti, dalla seconda guerra mondiale ad oggi fossero ancora alla ricerca, con tutti i mezzi, di dodici Stradivari che uniti rivelerebbero il mistero della creazione dell'universo?
Esaudite la curiosità, ora..